Un film che racconta un popolo e una nazione ricca di contraddizioni e pesantemente spaccata fra Est ed Ovest. Güneşi Gördüm di Mahsun Kırmızıgül è un film corale che vi racconterà la storia della famiglia Altun, costretta a scappare ad Istanbul dalle loro belle montagne curde.
Mille peripezie
Il film ci porta nella campagna di Erzurum dove faremo la conoscenza di Ramo e della sua famiglia. Gli Altun vivono in quei luoghi da generazioni ma, con la guerra al terrorismo curdo che avanza, l’esercito turco spinge per spostare i residenti. Con la morte del figlio, però, Davut, uno dei patriarchi, appoggerà la richiesta dell’esercito, troppo sconvolto dagli orrori della guerra per restare. La famiglia allora si dividerà con Ramo e la sua famiglia che si trasferiranno ad Istanbul mentre Davut sceglierà di trasferirsi in Norvegia dal cognato.

Il film racconta tutte le peripezie di questa famiglia di contadini curdi alla presa con la vita di tutti i giorni, piena di peripezie e per loro particolarmente crudele. Sarà solo dopo a vari lutti che la famiglia deciderà infine di tornare al proprio villaggio, schiacciati dalle troppe possibilità di Istanbul.
Una storia turca
I saw the sun è un film corale e che riesce a prendere tutti gli aspetti della Turchia moderna. Abbiamo la guerra in Kurdistan, la disparità fra est e ovest e infine l’omosessualità. Kado infatti, il fratello di Ramo, si scoprirà transgender ad Istanbul causando moltissimi problemi in famiglia, ancora estremamente provinciale e arretrata in merito a certa questioni. Poetico anche il modo in cui il tema è stato trattato. In una delle ultime scene, infatti, Kado si paragonerà ad un berfin, un bucaneve, tanto innamorato del sole da morire non appena lo vede.

La capacità Mahsun Kırmızıgül, in questo film regista, sceneggiatore e attore, sono il perno attorno al quale ruota tutto. Grazie a quest’ultime, infatti, lo spettatore inizia a sentirsi parte della storia turca moderna, in tutte le sue contraddizioni e con tutti i suoi problemi.
Pathos
Il film merita di esser visto perchè non ha un difetto. Gli attori sono azzeccati e recitano bene, la storia è interessante e i paesaggi sono stupendi. Mahsun Kırmızıgül in questo film riesce a fare quello che vuole e a farlo bene, emozionandoci e tenendoci attaccati allo schermo. Davvero un piacere per occhi e mente.

Solo 2 appunti che potrebbero però infastidire un pubblico troppo abituato ai film nostrani: 1) Il film è su Netflix Italia ma in turco e con i sottotitoli in italiano 2) In Oriente le scene di pathos sono molto più simili alle nostre di teatro, quindi con una maggiore interpretazione fisica del dolore. Personalmente è una cosa che mi ha fatto storcere un po’ il naso ma nulla di che, d’altronde il film è pensato per un pubblico turco.