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Chicago di ‘Ala al Aswani

Torniamo a parlare di ‘Ala al Aswani, uno dei nostri scrittori preferiti in assoluto e vero successore di Nagib Mahfuz nel raccontare l’Egitto. In questo romanzo però lo scrittore si spinge fuori dai territori nazionali per raccontare la realtà egiziana a Chicago, negli Usa.

Chicago

In una Chicago mitica e solforosa troviamo una piccola Little Egypt in esilio, forgiata sul dipartimento dell’Università di Chicago che l’autore ha conosciuto bene negli anni della sua formazione americana. In questo mondo claustrofobico e formicolante di vite ‘Ala al-Aswani intreccia storie di esistenze che si cercano e si perdono. Sono esistenze strappate alla loro terra d’origine che vivono in un universo strano e straniero: la tentazione di conformarsi all’American way of life non è abbastanza.

Chicago
Lo skyline di Chicago

L’Egitto è lì, nel cuore di un’America traumatizzata dagli attentati terroristici dell’11 settembre. Quando viene annunciata la visita ufficiale del presidente egiziano a Chicago, si mette in moto il sistema di sicurezza dell’ambasciata, orchestrato dal temibile Safwat Shaker, che controlla e sorveglia tutti gli egiziani residenti in America.

Un Egitto pulsante nel cuore degli States

Al Aswani ci fa viaggiare fino all’altra parte del mondo solo per farci rendere conto di quanto siano i popoli a fare gli Stati. La Little Egypt d’oltreoceano infatti appare come una semplice diluizione delle origini, immerso negli stessi problemi che lo affliggevano anche in patria. In tutto il romanzo infatti lo scrittore ci sbatte davanti agli occhi come la nuova realtà non abbia cambiato minimamente i pensieri degli egiziani.

Chicago
Islamic Center of America

Il legame con il proprio paese sarà infatti presente in ogni personaggio, talvolta quasi di nascosto e altre volte con maggior violenza. Al Aswani inoltre non si fa problemi a mostrare come l’influenza militare si faccia sentire a tanti km di distanza nelle stesse identiche modalità.

Cambiare per non cambiare

Lo scrittore egiziano, come il suo predecessore, sceglie di portarci lontano dalla patria per mostrarci come le dinamiche che condizionano il Paese non siano diverse all’estero. Per farlo utilizza una storia sui migranti egiziani, mai troppo dimenticati dalla patria e segretamente ancora innamorati. Di fatto nessuno dei protagonisti del nostro racconto riuscirà a separarsene del tutto e proprio per questo il destino li porrà davanti a scelte ardue.

Chicago

Il romanzo unisce la scoperta delle migrazioni arabe negli Usa ad una narrazione che non esita a togliere il fiato al lettore quando serve. Al Aswani difficilmente delude e questo romanzo ne è l’ennesima prova.

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